IL RUOLO DELLA TERAPIA NEOADIUVANTE NEL CANCRO AL SENO: COSA SAPERE
- Dott. Alessio Thodas

- 16 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 21 ott
Cos’è la terapia neoadiuvante
La terapia neoadiuvante è un trattamento medico sistemico somministrato prima dell’intervento chirurgico nel caso di diagnosi di alcuni tipi di cancro al seno. L’obiettivo principale è ridurre le dimensioni del tumore, facilitando l’asportazione chirurgica e, talvolta, rendendo possibile un intervento meno invasivo.
Questa strategia può includere:
Chemioterapia
Terapie ormonali
Terapie biologiche o mirate
Radioterapia
In base alla tipologia di tumore, alla sua dimensione ed estensione e alle caratteristiche biologiche, il chirurgo senologo può consigliare l’approccio neoadiuvante per migliorare gli esiti a lungo termine.
Perché si usa la terapia neoadiuvante nel tumore al seno
Riduzione del volume tumorale
Il beneficio più evidente è la riduzione del tumore prima dell’operazione. Questo permette in molti casi di:
Salvare la mammella evitando la mastectomia
Effettuare una chirurgia conservativa
Migliorare l’efficacia della chirurgia stessa
Valutazione della risposta al trattamento
Durante la terapia neoadiuvante è possibile monitorare la risposta del tumore ai farmaci. Se il tumore si riduce significativamente o scompare del tutto, si parla di risposta patologica parziale o completa (pCR), un indicatore prognostico favorevole.
Personalizzazione del trattamento successivo
Osservando come reagisce il tumore alla terapia, i medici possono adattare le cure successive in modo più mirato, riducendo l’uso di farmaci inefficaci e potenzialmente tossici.
In quali casi si consiglia la terapia neoadiuvante
Non tutti i tumori al seno richiedono una terapia neoadiuvante. Questo approccio viene generalmente raccomandato in casi come:
Tumori localmente avanzati
Quando il tumore è già esteso ma non ha ancora dato metastasi a distanza, la terapia neoadiuvante può preparare il campo alla chirurgia riducendo i margini di resezione.
Cancro triplo negativo o HER2 positivo
In questi sottotipi più aggressivi, la risposta alla chemioterapia può essere molto buona, e la terapia preoperatoria consente di agire precocemente sui meccanismi molecolari del tumore.
Presenza di linfonodi positivi
Se i linfonodi ascellari risultano coinvolti, la terapia neoadiuvante può sterilizzarli prima dell’intervento, riducendo la necessità di un’asportazione più ampia dei linfonodi e migliorando la prognosi.
Vantaggi della terapia neoadiuvante
Possibilità di chirurgia conservativa
Miglior valutazione della biologia tumorale
Indicatore precoce dell’efficacia della cura
Riduzione del carico tumorale prima dell’intervento
Svantaggi e aspetti da monitorare
Attesa dell’intervento
Alcuni pazienti temono che il ritardo dell’operazione chirurgica possa peggiorare la situazione. Al contrario, i tempi sono studiati con attenzione: la terapia agisce attivamente sul tumore e non rappresenta un’attesa passiva.
Effetti collaterali
Come per ogni trattamento oncologico, possono comparire effetti collaterali legati al tipo di chemioterapia o terapie biologiche. Tra i più comuni:
Nausea
Stanchezza
Perdita di capelli
Alterazioni ematiche
Questi effetti sono gestiti con terapie di supporto personalizzate.
Come si svolge il percorso neoadiuvante
Fase 1: Diagnosi e pianificazione
Dopo l’esame clinico, la mammografia e la biopsia, il team multidisciplinare elabora un piano di trattamento personalizzato.
Fase 2: Somministrazione della terapia
La terapia neoadiuvante viene somministrata per via endovenosa o orale, solitamente ogni 2-3 settimane, per un periodo che va da 3 a 6 mesi.
Fase 3: Chirurgia
Dopo il ciclo completo e dopo aver ripetuto gli esami di ri-stadiazione, si procede alla chirurgia, che può essere una quadrantectomia (intervento conservativo) o una mastectomia con ricostruzione.
Fase 4: Terapie post-operatorie (adiuvanti)
In alcuni casi, vengono proposte altre cure dopo l’operazione, come radioterapia o ulteriori farmaci per consolidare i risultati ottenuti e ridurre i rischi di recidive.

Conclusioni
La terapia neoadiuvante nel cancro al seno è uno strumento efficace e sempre più utilizzato per migliorare gli esiti clinici, ridurre il tumore e personalizzare il trattamento chirurgico e farmacologico.
È importante affidarsi a un team esperto e a strutture dedicate e affidabili per comprendere a fondo le opzioni disponibili e affrontare il percorso terapeutico con maggiore consapevolezza ed efficacia.
Autrice: Isabella Radino -Digital Writer
Superv. Scientifica: Dott. Alexios
Thodas, Direttore dell' U.O.C.
di Chirurgia Senologica -
IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)





Commenti