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  • CANCRO AL SENO NELL'UOMO: SINTOMI, DIAGNOSI E TRATTAMENTO

    Così come l'amore non ha genere, neanche il cancro. L'uomo può essere colpito dal cancro al seno. La consapevolezza e la prevenzione sono fondamentali per la salute di tutti. Il cancro al seno nell’uomo  è una malattia rara ma non eccezionale. Riconoscerne i sintomi precoci , accedere a una diagnosi tempestiva  e conoscere le strategie terapeutiche più efficaci  consente di migliorare la prognosi e la qualità della vita. Scopri cosa sapere e come agire. Introduzione: quando il tumore al seno riguarda anche l’uomo Il cancro al seno nell’uomo  rappresenta circa l’1% di tutti i tumori mammari , ma la sua rarità spesso porta a una diagnosi tardiva. .Molti uomini ignorano di poter sviluppare questa patologia, e ciò ritarda l’intervento medico. Tuttavia, come nelle donne, una diagnosi precoce  può fare la differenza, garantendo terapie mirate e risultati efficaci . Cos’è il cancro al seno maschile Il seno maschile, pur essendo meno sviluppato, contiene tessuto ghiandolare , dotti mammari  e cellule epiteliali  suscettibili di trasformazione neoplastica. Il carcinoma mammario maschile  si origina da queste strutture e può diffondersi ai linfonodi o ad altri organi se non trattato in tempo. Le forme più comuni includono: Carcinoma duttale infiltrante  (la più frequente); Carcinoma in situ (DCIS) ; Carcinoma infiammatorio o papillare  (più rari). Fattori di rischio Anche se la causa esatta non è sempre chiara, diversi fattori possono aumentare il rischio di tumore al seno nell’uomo : Età avanzata  (oltre i 60 anni); Familiarità  per tumore mammario o mutazioni genetiche BRCA1 e BRCA2 ; Esposizione a estrogeni  o terapia ormonale prolungata; Malattie epatiche croniche ; Sindrome di Klinefelter ; Obesità  e stili di vita sedentari. 👉 Gli uomini con storia familiare di carcinoma mammario o ovarico  dovrebbero parlare col medico di una valutazione genetica preventiva . Sintomi da non ignorare Riconoscere precocemente i sintomi del cancro al seno maschile  è fondamentale per un trattamento tempestivo. I principali segnali d’allarme includono: Nodulo duro e indolore sotto o vicino al capezzolo; Retrazione o secrezione del capezzolo; Alterazioni cutanee (arrossamento, ulcere, ispessimento); Gonfiore o dolore nella regione ascellare. ⚠️ Se uno di questi sintomi è presente, è essenziale consultare subito il medico o il senologo  per una valutazione specialistica. Diagnosi La diagnosi del carcinoma mammario maschile  segue un percorso simile a quello femminile e prevede: Visita senologica accurata ; Ecografia mammaria  e mammografia  (se indicata); Biopsia  per confermare la natura della lesione; Esami genetici  in presenza di familiarità. Questi strumenti consentono di identificare il tipo di tumore e definire il trattamento più adeguato. Trattamento del cancro al seno nell’uomo Il trattamento è personalizzato in base allo stadio e al tipo di tumore. Le opzioni terapeutiche più comuni includono: 1. Chirurgia Mastectomia totale : rimozione della ghiandola mammaria e, se necessario, dei linfonodi ascellari. Chirurgia conservativa : più rara, riservata a tumori di piccole dimensioni. 2. Terapia ormonale Spesso efficace nei tumori recettori positivi (ER+, PR+) , attraverso farmaci come il tamoxifene . 3. Radioterapia Indicata dopo l’intervento chirurgico per ridurre il rischio di recidiva locale. 4. Chemioterapia Utilizzata nei casi più avanzati o con rischio di metastasi. 5. Terapie mirate In presenza di mutazioni genetiche o recettori HER2 positivi. Prognosi e qualità della vita Nonostante il cancro al seno maschile  venga diagnosticato spesso in fase più avanzata rispetto alle donne, le prospettive di guarigione sono buone  se individuato precocemente. La sopravvivenza a 5 anni  è paragonabile a quella femminile, a parità di stadio. Il supporto psicologico è fondamentale: molti uomini vivono la diagnosi con sorpresa o imbarazzo, ma la consapevolezza è la prima forma di cura. Prevenzione e consapevolezza La prevenzione si basa su: Controlli medici periodici  in caso di familiarità; Mantenimento del peso forma  e riduzione del consumo di alcol; Attività fisica regolare ; Attenzione ai cambiamenti del seno o del capezzolo . La diagnosi precoce  resta la chiave per migliorare la prognosi e garantire trattamenti meno invasivi. Conclusioni Il cancro al seno nell’uomo  è una realtà ancora poco conosciuta, ma che merita la stessa attenzione dedicata alle donne .Diffondere informazione e promuovere la diagnosi precoce significa salvare vite . La medicina moderna e la chirurgia senologica oncoplastica  consentono oggi percorsi terapeutici sempre più efficaci, mirati e rispettosi della persona. cambiamenti nel seno, anche negli uomini. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • RICOSTRUZIONE MAMMARIA DOPO MASTECTOMIA: COSA C'E' DA SAPERE

    La ricostruzione mammaria  dopo mastectomia  rappresenta un passo fondamentale nel percorso di cura e rinascita per molte donne. Grazie ai progressi della chirurgia oncoplastica , oggi è possibile ristabilire la forma del seno, migliorare la simmetria e favorire il benessere psicologico dopo un intervento demolitivo. Introduzione: un percorso di rinascita dopo la mastectomia Affrontare una mastectomia  è un momento di grande impatto fisico ed emotivo. La perdita della mammella può generare un senso di vuoto non solo corporeo ma anche identitario.La ricostruzione mammaria , oggi parte integrante del trattamento multidisciplinare del tumore al seno, rappresenta una possibilità concreta di recuperare armonia e autostima , restituendo alla donna la propria immagine corporea. L’obiettivo non è solo estetico, ma profondamente psicologico e funzionale , grazie alle tecniche dell’ Oncoplastica mammaria , che uniscono sicurezza oncologica e risultati naturali. Tipologie di ricostruzione mammaria La scelta della tecnica più adatta dipende da diversi fattori: tipo di tumore, estensione della mastectomia, caratteristiche anatomiche e preferenze personali.Il chirurgo senologo, in collaborazione con l’équipe ricostruttiva, valuta il metodo migliore per ciascuna paziente. 1. Ricostruzione con protesi di silicone È una delle tecniche più diffuse. Consiste nell’inserimento di una protesi mammaria in silicone  sotto il muscolo pettorale o sotto la cute.A volte viene preceduta dall’uso di un espansore temporaneo , che permette di preparare i tessuti all’impianto definitivo. Vantaggi:  tempi chirurgici più brevi e risultati estetici soddisfacenti. Limiti:  la protesi può richiedere sostituzioni nel tempo e non sempre è adatta a tutte le pazienti. 2. Ricostruzione autologa (con tessuto proprio) In questo caso si utilizzano tessuti della stessa paziente  — cute, grasso o muscolo — prelevati da altre aree del corpo (addome, schiena, cosce). Le tecniche più comuni sono: Lembo del muscolo gran dorsale  (prelievo dalla schiena); Lembo TRAM o DIEP , che utilizza tessuto addominale con o senza muscolo. Vantaggi:  il seno ricostruito ha un aspetto più naturale e si muove come il tessuto biologico. Limiti:  tempi chirurgici più lunghi e cicatrici aggiuntive nelle aree di prelievo. 3. Lipofilling (innesto di tessuto adiposo) Tecnica moderna e sempre più utilizzata, il lipofilling  consiste nel trapianto di grasso autologo  prelevato da addome o cosce, poi purificato e reiniettato nella zona mammaria. Spesso si impiega: come completamento  dopo una ricostruzione con protesi, o come procedura autonoma  in casi selezionati. Il risultato è morbido, naturale e progressivo , ma possono essere necessari più interventi per ottenere il volume desiderato. 4. Ricostruzione combinata In alcune situazioni il chirurgo può scegliere di combinare protesi e tessuto autologo , per ottimizzare forma e simmetria.Questa opzione consente di unire i vantaggi di entrambe le tecniche, adattandosi meglio alle caratteristiche della paziente. Quando effettuare la ricostruzione mammaria La ricostruzione può essere immediata  (nello stesso tempo della mastectomia) o differita  (a distanza di mesi o anni).La scelta dipende da vari elementi: necessità di radioterapia, condizioni generali di salute e preferenze personali. Ricostruzione immediata:  permette di evitare un secondo intervento e riduce l’impatto psicologico. Ricostruzione differita:  consigliata quando occorre completare altri trattamenti oncologici prima di procedere. In entrambi i casi, l’obiettivo resta quello di garantire sicurezza oncologica e risultati armonici . Cicatrici e simmetria: cosa aspettarsi Raggiungere una simmetria perfetta  tra i due seni non sempre è possibile, ma grazie alle moderne tecniche oncoplastiche i risultati sono molto naturali.Le cicatrici  possono essere più evidenti rispetto alla chirurgia estetica, ma vengono progettate in modo da rispettare i principi di sicurezza oncologica e armonia estetica . Aspetti psicologici e qualità della vita La ricostruzione non è solo un intervento chirurgico, ma un vero percorso di rinascita personale .Molte donne riferiscono un netto miglioramento dell’immagine corporea, della fiducia in sé e della qualità della vita.Il supporto psicologico e la comunicazione con l’équipe medica sono fondamentali per affrontare ogni fase con serenità. Conclusioni La ricostruzione mammaria post-mastectomia  è oggi una realtà consolidata, che consente alle donne di recuperare la propria femminilità e sicurezza .Grazie ai progressi della chirurgia oncoplastica , è possibile ottenere risultati sempre più naturali, personalizzati e sicuri.Ogni donna merita un percorso di cura che integri scienza, empatia e ascolto. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • L'IMPORTANZA DEGLI AGGIORNAMENTI IN MEDICINA

    Nel mondo della medicina moderna , dove ricerca scientifica  e tecnologia  avanzano rapidamente, l’ aggiornamento continuo  è un dovere verso le pazienti. In chirurgia senologica , la competenza tecnica  deve integrarsi con una comunicazione empatica e chiara , così da trasformare informazioni complesse in scelte consapevoli. Aggiornamenti in medicina per offrire cure sicure e personalizzate Rimanere aggiornati significa adottare linee guida basate sull’evidenza , conoscere le tecniche chirurgiche  più recenti, le opportunità di diagnosi precoce  e i protocolli di follow-up . Questo si traduce in maggiore sicurezza , precisione  e qualità di vita  per le donne con patologie mammarie. Un’équipe che investe nell’ aggiornamento  riduce i rischi e migliora gli esiti clinici. Comunicazione medico-paziente: un pilastro della cura La comunicazione efficace  è tanto importante quanto la manualità in sala operatoria. Spiegare in modo semplice tipo di tumore , stadio , opzioni terapeutiche  e benefici/limiti  di ciascun intervento non è semplificazione, ma professionalità . L’obiettivo non è “mostrare bravura”, ma favorire comprensione : così nasce l’ alleanza terapeutica . Chiarezza, empatia e fiducia Usare un linguaggio accessibile, senza perdere rigore, aiuta a gestire ansie e paure . La trasparenza  su cosa si farà e perché rende la paziente parte attiva del percorso, migliorando aderenza  e soddisfazione . Aggiornamento continuo come responsabilità etica Gli aggiornamenti in medicina sono anche una scelta di etica professionale . Un chirurgo senologo esperto unisce competenze tecniche avanzate , studio costante  e sensibilità comunicativa , creando un contesto in cui tecnologia  e umanità  procedono insieme. Conclusioni In chirurgia senologica , aggiornamento  e comunicazione  sono inseparabili. Investire in entrambe significa offrire cure di qualità , rafforzare il rapporto di fiducia  e migliorare l’ esperienza complessiva  di assistenza. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • DECORSO POST - OPERATORIONELL'INTERVENTO PER TUMORE AL SENO: COSA ASPETTARSI E COME GESTIRLO

    Il decorso post-operatorio nell'intervento per il tumore al seno è una fase cruciale del trattamento che richiede attenzione e cura. Ogni paziente è unico, ma esistono alcuni aspetti comuni che possono aiutare a comprendere meglio cosa aspettarsi e come affrontare il recupero. In questo articolo esploreremo le fasi del decorso post-operatorio, le possibili conseguenze, e i consigli pratici per favorire una guarigione rapida e sicura. Cos'è l'Intervento Chirurgico per il Tumore al Seno? L'intervento chirurgico per il tumore al seno rappresenta una delle opzioni principali nel trattamento del carcinoma mammario. La chirurgia può includere diverse tipologie di intervento, come la mastectomia (rimozione totale del seno con o senza ricostruzione) o la quadrantectomia (rimozione solo della parte del seno contenente il tumore). La scelta dipende dallo stadio del tumore, dalla sua posizione,  dal tipo e volume del seno e dalle condizioni generali della paziente. Il tipo di chirurgia effettuata influisce direttamente sul decorso post-operatorio e sulla convalescenza. In ogni caso, è essenziale seguire le indicazioni del team medico per una guarigione ottimale. Fasi del Decorso Post-Operatorio nell'Intervento al Seno Il recupero dopo l'intervento per un tumore al seno può durare da qualche settimana a diversi mesi, a seconda dell'entità dell'operazione e della risposta individuale del corpo. Ecco una panoramica delle principali fasi del decorso post-operatorio. Immediato Post-operatorio: Cura e Monitoraggio Iniziale Dopo l'operazione, il paziente viene monitorato attentamente in ospedale. Il primo obiettivo è la gestione del dolore e il controllo di eventuali drenaggi e delle possibili complicazioni, come infezioni o sanguinamenti. Il medico prescriverà farmaci per alleviare il dolore e garantirà che il processo di guarigione sta procedendo senza problemi. Durante questa fase, sono comuni segni come: Gonfiore del seno e/o del braccio Leggera febbre Sensazione di stanchezza È importante seguire le indicazioni del medico riguardo all'assunzione di farmaci e all'eventuale necessità di drenaggi per il liquido in eccesso. el silenzio ovattato della stanza d'ospedale, una signora riposa dopo un intervento chirurgico per il tumore al seno. Il suo viso è sereno, nonostante le sfide affrontate. Le flebo sono collegate al braccio, fornendo i fluidi necessari per il recupero. La luce soffusa filtra attraverso le tende, creando un'atmosfera di calma e speranza per il futuro. Prima Settimana Post-Operatoria: Riposo e Cura della Ferita Nei primi giorni successivi all'intervento, è fondamentale dedicarsi al riposo e prestare particolare attenzione alla cura della ferita. Si dovrà mantenere pulita e asciutta la zona operata e, se presente, gestire il drenaggio o la medicazione. Il medico fornirà istruzioni precise su come curare la zona, evitando infezioni. In questa fase possono verificarsi i seguenti fenomeni: Dolore e tensione locali Lividi o gonfiore della ferita Limitazione temporanea nel movimento del braccio Il ritorno graduale a una vita quotidiana normale deve avvenire sotto la supervisione del medico, evitando attività che possano sollecitare troppo il corpo. Due Settimane Post-Operazione: Ritorno alla Normalità e Monitoraggio Circa due settimane dopo l'intervento, il paziente inizia a sentirsi meglio. In molti casi, le suture vengono rimosse o i punti si riassorbono. Il dolore inizierà a diminuire e il gonfiore potrebbe ridursi. È importante comunque non forzare il corpo e seguire i consigli del medico per il ritorno graduale alle attività quotidiane, come il sollevamento del braccio e l'esercizio fisico. Durante questo periodo, il paziente potrebbe anche iniziare a fare visite di follow-up per monitorare i progressi della guarigione. Potenziali complicazioni nel decorso post-operatorio Nonostante la maggior parte dei pazienti guarisca senza problemi, è possibile che si verifichino alcune complicazioni. Tra le più comuni ci sono: Infezioni Le infezioni sono una complicazione che può verificarsi a causa di batteri che entrano nelle ferite chirurgiche. È importante mantenere disinfettata la zona operata e notare eventuali segni di infezione come arrossamenti, gonfiore e febbre. Se ci sono segnali di infezione, è essenziale consultare immediatamente il medico. Linfedema Il linfedema è il gonfiore del braccio o della zona intorno al seno, causato da una riduzione o blocco del drenaggio linfatico. Questo fenomeno può verificarsi se sono stati rimossi tutti i linfonodi ascellari durante l'intervento. In caso di linfedema, il medico può consigliare esercizi di fisioterapia, massaggi linfodrenanti o l'uso di fasce compressive per migliorare la condizione. Consigli per un recupero Ottimale Per favorire un recupero più rapido e sicuro dopo l'intervento per il tumore al seno, è utile seguire alcuni consigli pratici: Riposo e ripresa graduale: Non esagerare con le attività fisiche nelle prime settimane. Il riposo è fondamentale per una guarigione adeguata. Alimentazione equilibrata: mangiare cibi ricchi di vitamine e nutrienti favorisce la guarigione e il rinforzo del sistema immunitario. Esercizi di riabilitazione: Seguire gli esercizi consigliati dal fisioterapista per migliorare la mobilità del braccio e ridurre il rischio di linfedema. Controlli medici regolari: partecipare agli appuntamenti di follow-up per monitorare eventuali problemi di cicatrizzazione  e valutare il progresso della guarigione. Conclusioni: La Guarigione Dopo un'Operazione al Seno Il decorso post-operatorio dopo l'intervento per un tumore al seno può variare da persona a persona, ma con la giusta cura e attenzione, è possibile recuperarlo completamente e in tempi brevi. È essenziale seguire le indicazioni mediche, mantenere uno stile di vita sano e partecipare ai controlli periodici per garantire una guarigione ottimale. Il paziente dovrebbe sentirsi supportato nel suo percorso di recupero, sia dal punto di vista fisico che emotivo, e non esitare a chiedere aiuto se necessario. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • TUMORE AL SENO: PERCHE' L'AUTOPALPAZIONE E' ESSENZIALE

    Introduzione Il tumore al seno rappresenta una delle principali sfide per la salute femminile, ma con gli strumenti giusti è possibile rilevarlo precocemente, aumentando le possibilità di trattamento efficace. Tra questi strumenti, l'autopalpazione del seno si distingue per la sua semplicità e accessibilità. Sebbene non sostituisca i controlli specialistici, è un primo passo cruciale per conoscere meglio il proprio corpo. In questo articolo, approfondiamo l'importanza dell'autopalpazione, come eseguirla correttamente e cosa fare in caso di anomalie. Cos'è l'Autopalpazione? L'autopalpazione è una tecnica che consente a ogni donna di controllare il proprio seno attraverso l'osservazione e la palpazione, allo scopo di individuare eventuali cambiamenti o anomalie. Questa pratica permette di familiarizzare con il normale aspetto e consistenza del seno, rendendo più facile individuare eventuali variazioni. Nonostante sia un metodo semplice e non invasivo, è importante ricordare che l'autopalpazione non sostituisce la visita senologica, l'ecografia o la mammografia . Piuttosto, si tratta di una pratica complementare alla prevenzione. L'autopalpazione è un gesto semplice e fondamentale per la prevenzione del tumore al seno. Permette di conoscere meglio il proprio corpo e di individuare precocemente eventuali anomalie, come noduli o cambiamenti nel tessuto mammario. Sebbene non sostituisca i controlli clinici e mammografici, è un primo passo importante verso la consapevolezza e la diagnosi precoce, che aumenta in modo significativo la possibilità di cura. Perché è importante l'autopalpazione? Diagnosi precoce : rilevare noduli o altri cambiamenti del seno nelle fasi iniziali può fare la differenza in termini di trattamento e prognosi. Circa il 40% dei tumori al seno viene scoperto dalle donne stesse attraverso l'autopalpazione. Consapevolezza del Corpo :Effettuare regolarmente l'autopalpazione permette di comprendere meglio le caratteristiche naturali del proprio seno, distinguendo tra cambiamenti fisiologici e segni di potenziali problemi. Empowerment Personale :Adottare un approccio attivo alla propria salute e un atto di consapevolezza e responsabilità. Quando eseguire l'autopalpazione? Il momento ideale per effettuare l'autopalpazione varia in base alla fase della vita: Donne in età fertile : l'autopalpazione dovrebbe essere eseguita tra il settimo e il decimo giorno del ciclo mestruale, quando il seno è meno teso. Donne in menopausa : è consigliabile scegliere un giorno fisso al mese per mantenere una routine regolare. Come Eseguire l'Autopalpazione? Ecco una guida pratica per eseguire correttamente l'autopalpazione: Spogliati dalla vita in su e osserva il seno allo specchio con le braccia lungo i fianchi. Controlla eventuali cambiamenti nella forma, dimensione, simmetria o nella pelle del seno. Ripetere l'osservazione alzando le braccia sopra la testa e premendo le mani sui fianchi per contrarre i muscoli del torace. Palpazione in Posizione Sdraiata : Sdraiati su un letto, posizionando un cuscino sotto la spalla destra e mettendo la mano destra dietro la testa. Con la mano sinistra, usa le dita unite e piatte per palpare il seno destro, effettuando movimenti circolari dall'esterno verso il capezzolo. Controlla con attenzione anche l'area tra il seno e l'ascella. Ripeti per il seno sinistro. Palpazione in posizione eretta  : Adatta solo nel caso di seno poco voluminoso. Durante la doccia, utilizzare la mano piatta per facilitare i movimenti. Controlla ogni zona del seno seguendo uno schema circolare. Cosa cercare durante l'autopalpazione Durante l'autopalpazione, prestare attenzione a: Noduli o masse anomale. Cambiamenti nella forma o dimensione del seno. Alterazioni della pelle (pelle a buccia d'arancia, arrossamenti, ispessimenti). Perdite di liquidi dal capezzolo, specialmente se sanguinolenti. Capezzolo ritrae i cambiamenti nella sua posizione. Cosa fare se noti anomalie Se rilevi un cambiamento sospetto, non allarmarti immediatamente . Non tutte le alterazioni del seno sono segno di un tumore maligno. È fondamentale consultare un medico o un chirurgo senologo per una valutazione accurata e, se necessario, ulteriori accertamenti come ecografie o mammografie. Domande Frequenti sull'Autopalpazione 1. È obbligatorio fare l'autopalpazione? No, non è obbligatorio, ma è altamente consigliato come parte di una routine di prevenzione. 2. Posso fare l'autopalpazione da sola senza formazione? Sì, l'autopalpazione è semplice e non richiede una formazione specifica. tuttavia, una visita dal senologo può aiutarti a comprenderne meglio la tecnica. 3. Ogni quanto devo eseguire l'autopalpazione? Una volta al mese è sufficiente per familiarizzare con il proprio corpo e individuare i cambiamenti. Conclusione L'autopalpazione è uno strumento potente e alla portata di tutti per promuovere la salute del seno. È una pratica che richiede solo pochi minuti al mese, ma può fare una grande differenza nel rilevare tempestivamente eventuali problemi. Affiancata da visite senologiche regolari ed esami diagnostici, l'autopalpazione contribuisce alla diagnosi precoce e alla prevenzione del tumore al seno. Non trascurare la tua salute: fai dell'autopalpazione una buona abitudine! Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • IL DOLORE DOPO L'INTERVENTO AL SENO

    Scopri le cause del dolore post-operatorio, i sintomi più comuni e come affrontarlo per una ripresa ottimale.  Perché si avverte dolore dopo un intervento al seno? Dopo un intervento al seno, come una mastoplastica additiva, riduttiva, ricostruttiva, una quadrantectomia o una mastectomia, è normale avvertire dolore. Questo sintomo è una risposta fisiologica del corpo al trauma chirurgico, che coinvolge: Tessuti molli  : pelle, muscoli,  ghiandola mammaria e grasso possono essere interessati. Nervi  : durante l'intervento possono subire compressioni o trazioni. Infiammazione locale  : il processo di guarigione genera gonfiore e tensione nei tessuti. L'intensità e la durata del dolore dipendono da vari fattori: tipo di intervento, tecnica chirurgica utilizzata, condizioni di salute preesistenti e soglia del dolore individuale.  Quali tipi di dolore si possono avvertire? Dopo l'intervento, il dolore può manifestarsi in modi diversi. È importante riconoscerlo per gestirlo al meglio. Dolore acuto post-operatorio Subito dopo l'operazione, il dolore è più intenso e localizzato. Può essere: Dolore muscolare  : causato dal movimento dei muscoli durante la chirurgia. Sensazione di bruciore  : spesso dovuta all'infiammazione o all'effetto dei punti di sutura. Cura e delicatezza: il dolore al seno dopo un intervento chirurgico è una fase comune del recupero. È importante ascoltare il proprio corpo e seguire le indicazioni mediche per una guarigione ottima Dolore neuropatico A volte, i nervi possono essere danneggiati o irritati, causando: Scosse, sensazione di caldo-freddo o pizzicori  : localizzati intorno al seno o lungo le braccia. Formicolio persistente  : che può durare qualche settimana. Dolore cronico In alcuni casi, il dolore può persistere oltre il normale periodo di guarigione (di solito sei settimane). Questo tipo di dolore è definito  dolore cronico post-mastectomia (PMPS)  , ma può verificarsi anche dopo altri tipi di intervento al seno. È spesso causato da: Danni ai nervi  durante l'intervento. Cicatrici dolorose  o aderenze nei tessuti. Capsula periprotesica  : una reazione del corpo intorno all'impianto di una protesi. Se il dolore cronico non viene trattato, può influenzare la qualità della vita, causando disagio fisico e mentale.  Come gestire il dolore dopo un intervento al seno Un'adeguata gestione del dolore è fondamentale per favorire il recupero e migliorare il comfort. Ecco le principali strategie. Terapie farmacologiche Antidolorifici comuni  : come paracetamolo o ibuprofene, per ridurre il dolore e l'infiammazione. Analgesici più forti  : prescritti dal chirurgo nei casi di dolore intenso. Farmaci specifici per il dolore neuropatico  : come gabapentin o pregabalin, se sono presenti sintomi nervosi. Terapie fisiche e supporti Impacchi freddi  : per ridurre il gonfiore e la tensione. Massaggi terapeutici  : utili per alleviare la rigidità muscolare e il drenaggiolinfatico. Sostegno con reggiseni post-operatori  : aiuta a mantenere il seno stabile e ridurre il disagio.  Tecniche non farmacologiche Terapie complementari  : come yoga, meditazione o agopuntura, per diminuire la percezione del dolore. Psicoterapia  : per affrontare l'ansia legata al dolore e alla guarigione. Quando consultare il medico? È importante contattare il chirurgo se il dolore: Aumenta improvvisamente  dopo giorni di miglioramento. È accompagnato da  arrossamenti  ,  febbre  o  secrezioni  sospette, segni di possibile infezione. Persiste oltre le  6-8 settimane  , o è debilitante. Il medico potrebbe consigliare ulteriori esami o trattamenti specifici per identificare e risolvere la causa del dolore. Conclusioni Il dolore dopo un intervento al seno è un'esperienza comune, ma gestibile con le giuste attenzioni. Riconoscere i diversi tipi di dolore, seguire i consigli del proprio medico e fare i controlli previsti servono a garantire una buona qualità della vita. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • LA MAMMOGRAFIA 3D: COS'E' E QUALI VANTAGGI PORTA ALLA DIAGNOSI PRECOCE

    La mammografia 3D rappresenta una rivoluzione nella diagnosi del tumore al seno, offrendo immagini più dettagliate e precise. Scopri di cosa si tratta e perché può fare la differenza. Cos'è la mammografia 3D? La mammografia 3D, conosciuta anche come tomosintesi mammaria, è una tecnologia avanzata utilizzata per l'esame del seno. A differenza della mammografia tradizionale in 2D, questa tecnica crea una  rappresentazione tridimensionale del tessuto mammario  . Durante l'esame, il dispositivo ruota attorno al seno e acquisisce una serie di immagini da diverse angolazioni. Queste immagini vengono poi rielaborate per creare sezioni sottili, simili a "fogli", che il radiologo può analizzare singolarmente. Questo metodo consente una visione molto più chiara rispetto alle immagini sovrapposte della mammografia tradizionale. Perché la mammografia 3D è un passo avanti? La mammografia 3D rappresenta un'evoluzione significativa nella diagnosi del tumore al seno grazie a tre principali vantaggi: Mammografia al seno   Maggiore accuratezza diagnostica Con la mammografia 3D, i dettagli del tessuto mammario sono più nitidi, riducendo la possibilità che una lesione o un'anomalia rimangano nascosti da altri strati di tessuto. Questo è particolarmente importante per le donne con  seni densi  , dove il tessuto ghiandolare e fibroso può mascherare la presenza di piccoli tumori.  Riduzione dei falsi positivi La tecnologia tradizionale a volte può portare a falsi allarmi, costringendo i pazienti ad ulteriori test o biopsie inutili. Con la mammografia 3D, il medico può distinguere meglio tra un'anomalia benigna e una sospetta, evitando inutili preoccupazioni.  Diagnosi più precoce Grazie alla capacità di rilevare noduli molto piccoli o tumori in fase iniziale, la mammografia 3D aumenta significativamente le possibilità di individuare il tumore quando è ancora curabile. Questo può fare la differenza in termini di sopravvivenza e trattamenti meno invasivi. Come si svolge una mammografia 3D? Il procedimento è simile a quello della mammografia tradizionale, ma con alcune differenze tecnologiche. Il paziente posiziona il seno su un supporto apposito, e una leggera compressione viene applicata per migliorare la qualità dell'immagine. Il dispositivo esegue una rotazione attorno al seno, scattando immagini da diverse angolazioni. Il tutto dura pochi minuti e non è significativamente più lungo o fastidioso rispetto alla mammografia standard. Nonostante la compressione possa risultare scomoda, questa è necessaria per ottenere immagini di alta qualità.   Quali sono i vantaggi per le donne con seno denso? Il seno denso è una condizione comune in molte donne, soprattutto in età più giovane. Questo tipo di tessuto può apparire bianco e opaco nelle mammografie tradizionali, rendendo difficile l'individuazione di eventuali anomalie. Con la mammografia 3D, invece: Le immagini stratificate permettono di osservare il tessuto in modo più dettagliato. Si riduce il rischio di tumori non individuati. I pazienti ricevono una diagnosi più precisa, con minore necessità di ulteriori accertamenti. Chi dovrebbe sottoporsi a una mammografia 3D? La mammografia 3D è raccomandata per tutte le donne che devono effettuare un controllo al seno, ma può essere particolarmente utile per: Donne con seno denso  . Pazienti con una storia familiare di tumore al seno  . Donne che hanno avuto falsi positivi in passato  e vogliono una maggiore precisione diagnostica. È importante seguire le indicazioni del proprio medico o specialista, che valuterà la necessità dell'esame in base all'età, alla storia clinica e ad altri fattori di rischio. La mammografia 3D è sicura? Sì, la mammografia 3D è considerata sicura. Sebbene comporti una dose di radiazioni leggermente superiore rispetto alla mammografia tradizionale, questa quantità è comunque molto bassa e nei limiti accettabili per la sicurezza. Inoltre, i vantaggi diagnostici superano di gran lunga i potenziali rischi.  Conclusioni La mammografia 3D rappresenta un'innovazione fondamentale per la diagnosi precoce del tumore al seno. Grazie alla sua maggiore precisione e capacità di ridurre i falsi positivi, offre un supporto essenziale per le donne, aumentando le possibilità di individuare i tumori in fase iniziale. Se hai dubbi o desideri maggiori informazioni sulla mammografia 3D, parla con il tuo medico o prenota una consulenza con uno specialista. La prevenzione è il primo passo per proteggere la tua salute. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • PDTA PER I TUMORI AL SENO: COSA SONO E PERCHE' SONO IMPORTANTI

    Affrontare un tumore al seno è un percorso complesso che richiede cure e attenzioni personalizzate. I PDTA (Percorsi Diagnostici-Terapeutici Assistenziali) sono strumenti fondamentali per garantire ai pazienti un'assistenza coordinata ed efficace, migliorando la qualità della cura. In questo articolo scoprirai cosa sono i PDTA, come funzionano e perché rappresentano una risorsa preziosa per chi affronta una diagnosi di tumore al seno. Cosa sono i PDTA? Il PDTA è un percorso organizzato e validato dal punto di vista scientifico che guida il paziente attraverso tutte le fasi della diagnosi, cura e assistenza. È un insieme di procedure e linee guida che coinvolgono diversi specialisti, come oncologi, radiologi, chirurghi e psicologi, per assicurare un trattamento completo e personalizzato. Nel caso del tumore al seno, il PDTA include: Diagnosi precoce: Esami come mammografia, ecografia e biopsia per identificare la malattia. Piano terapeutico: Scelta del trattamento più adatto, che può includere chirurgia, chemioterapia, radioterapia o terapie biologiche. Supporto psicologico e riabilitativo: per affrontare l'impatto emotivo e fisico della malattia. Follow-up: Monitoraggio continuo per prevenire recidive e valutare l'efficacia delle terapie. Perché i PDTA sono importanti per i tumori al seno? I PDTA offrono numerosi vantaggi per i pazienti colpiti da tumore al seno: Cura personalizzata: Ogni trattamento è adattato alle caratteristiche specifiche del tumore e della paziente. Maggiore efficienza: Il percorso coordinato riduce i tempi di attesa tra diagnosi e terapia. Approccio multidisciplinare: coinvolgere diversi specialisti per affrontare ogni aspetto della malattia. Supporto globale: Non si limita alla cura medica, ma include l'aspetto psicologico e la riabilitazione. Grazie a questi percorsi, i pazienti possono contare su una gestione rigorosa e organizzata e una migliore qualità della vita durante e dopo le cure. Come si accede a un PDTA per il tumore al seno? Per accedere a un PDTA , è necessario rivolgersi a centri specializzati o ospedali che dispongono di un'unità multidisciplinare per il tumore al seno. Il medico di base o lo specialista oncologo può indirizzarti verso le strutture idonee. È importante sapere che i PDTA sono riconosciuti dal Servizio Sanitario Nazionale, garantendo assistenza gratuita o a costi contenuti per le pazienti. Conclusioni I PDTA per i tumori al seno rappresentano un pilastro fondamentale nella gestione di questa malattia, assicurando trattamenti scientificamente validati e mirati e un'assistenza di qualità. La loro organizzazione multidisciplinare e il focus sul benessere globale dei pazienti rendono questo approccio indispensabile per affrontare la diagnosi e la cura con fiducia e serenità. Se sospetti un problema o desideri maggiori informazioni, non esitare a rivolgerti al tuo medico o a un centro specializzato: una diagnosi precoce e un percorso organizzato possono fare la differenza. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • IL RUOLO DEL CHIRURGO SENOLOGO NELLA DIAGNOSI E NEL TRATTAMENTO DEL CANCRO AL SENO

    l chirurgo senologo svolge un ruolo fondamentale nella lotta contro il cancro al seno, una delle patologie oncologiche più diffuse tra le donne. La sua figura professionale è centrale sia nella diagnosi precoce che nella pianificazione e realizzazione del trattamento chirurgico, garantendo un approccio personalizzato e multidisciplinare. In questo articolo analizzeremo in dettaglio le competenze, le responsabilità e l'importanza del chirurgo senologo nel percorso diagnostico e terapeutico del cancro al seno. Chi è il Chirurgo Senologo? Il chirurgo senologo è un medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento delle patologie della mammella, con particolare attenzione al cancro al seno. Questa figura professionale si distingue per la conoscenza approfondita dell’anatomia del seno, delle tecniche chirurgiche avanzate e delle ultime innovazioni nel campo della senologia. Formazione e Competenze Laurea in medicina e chirurgia Specializzazione in chirurgia generale o oncologica Formazione specifica in senologia, spesso attraverso master o corsi avanzati Grazie a questa formazione, il chirurgo senologo è in grado di lavorare a stretto contatto con altri specialisti come oncologi, radiologi e radioterapisti per garantire il miglior percorso di cura. Il Ruolo del Chirurgo Senologo nella Diagnosi del Cancro al Seno La diagnosi precoce è uno degli strumenti più efficaci per aumentare le probabilità di guarigione dal cancro al seno. Il chirurgo senologo partecipa attivamente a questa fase attraverso: Valutazione Clinica Esame obiettivo della mammella Rilevazione di eventuali anomalie o noduli sospetti Collaborazione con Altri Specialisti Interpretazione di esami diagnostici come mammografia, ecografia e risonanza magnetica Pianificazione di biopsie mirate per confermare la natura delle lesioni Educazione del Paziente Il chirurgo senologo fornisce al paziente tutte le informazioni necessarie sull’importanza della prevenzione e sui segnali di allarme da non sottovalutare. ll Chirurgo Senologo nel Trattamento del Cancro al Seno Dopo la diagnosi, il chirurgo senologo guida il paziente attraverso il percorso terapeutico, spesso iniziando con un intervento chirurgico mirato. I principali obiettivi sono: Rimozione del Tumore Chirurgia conservativa: asportazione del tumore mantenendo il tessuto sano circostante (quadrantectomia) Mastectomia: rimozione completa della mammella in caso di tumori più estesi Valutazione dei Linfonodi Il chirurgo senologo adotta tecniche come la biopsia del linfonodo sentinella per valutare eventuali metastasi ai linfonodi ascellari. Ricostruzione Mammaria In collaborazione con il chirurgo plastico, è possibile pianificare una ricostruzione del seno , spesso contestuale all’intervento oncologico, per migliorare la qualità di vita della paziente. L'Importanza di un Approccio Multidisciplinare Il trattamento del cancro al seno richiede la collaborazione di un team multidisciplinare. Il chirurgo senologo lavora a stretto contatto con: Oncologi medici, per definire terapie adiuvanti come chemioterapia e terapia ormonale Radioterapisti, per pianificare trattamenti post-chirurgici Psicologi e counselor, per supportare il paziente durante il percorso di cura Conclusioni Il ruolo del chirurgo senologo è cruciale nella gestione del cancro al seno. Dalla diagnosi precoce alla terapia chirurgica e al supporto post-operatorio, questa figura professionale è al centro del percorso di cura, garantendo un approccio personalizzato e basato sulle ultime evidenze scientifiche. Per prevenire e combattere efficacemente il cancro al seno, è essenziale rivolgersi a centri specializzati che includano professionisti esperti come il chirurgo senologo. La diagnosi precoce, accompagnata da un trattamento tempestivo e personalizzato, rappresenta la chiave per aumentare le probabilità di successo terapeutico e migliorare la qualità di vita delle pazienti. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • COSA SUCCEDE DOPO UNA DIAGNOSI DI TUMORE AL SENO? UN PERCORSO DI CURA IN 5 FASI

    Ricevere una diagnosi di tumore al seno è un momento complesso e carico di emozioni. Tuttavia, è fondamentale sapere che oggi esistono percorsi di cura ben definiti e sempre più efficaci, grazie ai progressi della medicina. Questa guida pratica illustra le 5 fasi principali del trattamento , dalla diagnosi fino alla sorveglianza post-operatoria, per aiutarti a comprendere meglio cosa aspettarti. 1. La Diagnosi del tumore al seno e la Pianificazione del Trattamento Dopo l’identificazione di un sospetto tumore attraverso esami come mammografia o ecografia, vengono effettuati ulteriori test per confermare la diagnosi e definire le caratteristiche della neoplasia. Esami Principali: Biopsia: Un campione di tessuto viene prelevato per analizzare la natura del tumore. Esami di imaging avanzati: Risonanza magnetica (RM), TAC o PET per valutare l’estensione. Test biomolecolari: Per individuare recettori ormonali e proteine  (es. HER2) e altri marcatori utili nella scelta della terapia. Pianificazione: In questa fase, il team multidisciplinare composto da oncologi, chirurghi, radiologi e altri specialisti elabora un piano di trattamento personalizzato in base a: Stadio e tipo del tumore. Condizioni generali di salute della paziente. Preferenze personali e obiettivi terapeutici. 2. Il Trattamento Preoperatorio Terapie Neoadiuvanti In alcuni casi, prima della chirurgia, possono essere somministrate terapie per ridurre le dimensioni del tumore: Chemioterapia: Per agire direttamente sulle cellule tumorali. Terapie ormonali: In caso di tumori ormonosensibili. Terapie mirate: Come farmaci biologici contro il recettore HER2. L’obiettivo è rendere l’intervento chirurgico più conservativo e aumentare l’efficacia del trattamento complessivo. 3. La Chirurgia La chirurgia rappresenta un passaggio cruciale nel percorso di cura. La scelta della tecnica dipende dalle caratteristiche del tumore e dalle preferenze della paziente. Tipologie di intervento: Chirurgia conservativa (quadrantectomia): Rimozione del tumore con una parte limitata del tessuto circostante. Mastectomia: Rimozione totale del seno, eventualmente seguita da una ricostruzione. Dissezione linfonodale: Esame dei linfonodi ascellari per valutare la diffusione del tumore. La chirurgia è sempre seguita da esami istologici per confermare la completezza della rimozione e pianificare le terapie successive. 4. Terapie Postoperatorie Dopo l’intervento, vengono generalmente somministrate terapie adiuvanti per ridurre il rischio di recidiva. Tipologie di terapie: Radioterapia: Utilizzata dopo interventi conservativi o in presenza di margini chirurgici a rischio o coinvolgimento dei linfonodi ascellari. Chemioterapia: Indicata nei tumori più aggressivi o con caratteristiche specifiche. Terapie ormonali: Per i tumori positivi ai recettori ormonali, come il tamoxifene o gli inibitori dell’aromatasi. Terapie mirate: Per pazienti con tumori HER2-positivi. Questa fase è cruciale per consolidare i risultati ottenuti con la chirurgia. 5. Riabilitazione e Sorveglianza Post-operatoria Riabilitazione La riabilitazione è un aspetto fondamentale per recuperare la qualità della vita. Include: Fisioterapia: Per migliorare la mobilità del braccio e prevenire il linfedema. Supporto psicologico: Per affrontare l’impatto emotivo della malattia. Consulenza nutrizionale: Per adottare uno stile di vita sano e ridurre il rischio di recidiva. Sorveglianza Una volta completate le terapie, è importante mantenere un monitoraggio regolare: Visite periodiche: Controlli clinici e test diagnostici (mammografie, ecografie) secondo il protocollo medico. Gestione di eventuali effetti collaterali: Come fatica cronica, menopausa precoce o alterazioni cutanee. La sorveglianza consente di rilevare tempestivamente eventuali recidive o nuovi tumori. Conclusioni Un percorso di cura per il tumore al seno è costituito da diverse fasi integrate, ognuna delle quali è fondamentale per ottenere i migliori risultati possibili. Affrontare quindi la diagnosi del tumore al seno richiede non solo un supporto medico altamente specializzato, ma anche una rete di sostegno emotivo e pratico. Prendersi cura di sé, seguire scrupolosamente il piano terapeutico e mantenere uno stile di vita sano possono fare la differenza nel recupero e nella qualità di vita. Per qualsiasi dubbio o necessità, rivolgiti al tuo team medico di riferimento. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • FATTORI DI RISCHIO PER IL CANCRO AL SENO:COSA OGNI DONNA DOVREBBE SAPERE

    Il cancro al seno  è la forma tumorale più comune tra le donne a livello mondiale. Comprendere i fattori di rischio  è fondamentale per la prevenzione  e la diagnosi precoce . Questo articolo analizza i principali elementi che possono influire sul rischio di sviluppare questa patologia e offre suggerimenti pratici  per ridurre le probabilità di insorgenza. Cos’è il Cancro al Seno Il cancro al seno si sviluppa quando le cellule del tessuto mammario  iniziano a crescere in modo incontrollato, formando una massa o un tumore . Sebbene alcuni fattori di rischio non siano modificabili, altri possono essere gestiti  attraverso uno stile di vita sano e consapevole. Fattori di Rischio Non Modificabili 1. Età Il rischio di sviluppare il cancro al seno aumenta con l’età . La maggior parte dei casi si verifica nelle donne sopra i 50 anni , ma può colpire anche donne più giovani. 2. Genetica e Storia Familiare Le donne con una storia familiare di cancro al seno , soprattutto se un parente stretto  (madre, sorella, figlia) è stato colpito, presentano un rischio maggiore. Mutazioni genetiche ereditarie nei geni BRCA1  e BRCA2  aumentano significativamente la probabilità di sviluppare la malattia. 3. Densità Mammaria Le donne con tessuto mammario denso  hanno un rischio più elevato, poiché la densità può rendere più difficile l’identificazione di anomalie  nelle mammografie. Fattori di Rischio Modificabili 1. Stile di Vita Alcuni aspetti dello stile di vita possono influire notevolmente sul rischio di cancro al seno: Alimentazione:  una dieta ricca di grassi saturi e povera di frutta e verdura è associata a un rischio maggiore. Attività fisica:  la sedentarietà  è un fattore di rischio; praticare esercizio regolare riduce significativamente la probabilità di insorgenza. Alcol:  un consumo eccessivo di alcol  è correlato a un aumento del rischio di cancro al seno. 2. Peso Corporeo L’ eccesso di peso , soprattutto dopo la menopausa, può aumentare il rischio a causa dei livelli più alti di estrogeni  prodotti dal tessuto adiposo. 3. Terapie Ormonali L’uso prolungato di terapie ormonali sostitutive  durante la menopausa è stato associato a un rischio maggiore. È consigliabile discuterne con il proprio medico per valutare i benefici e i rischi individuali . Come Ridurre il Rischio di Cancro al Seno 1. Screening e Prevenzione Effettuare mammografie regolari  secondo le indicazioni mediche. Sottoporsi a visite senologiche periodiche . Imparare e praticare l’autopalpazione del seno , utile per individuare eventuali cambiamenti. 2. Adottare uno Stile di Vita Sano Seguire una dieta equilibrata , ricca di frutta, verdura e cereali integrali. Ridurre il consumo di alcol. Praticare attività fisica regolare , anche con semplici camminate quotidiane. 3. Gestione dello Stress Anche se non direttamente correlato, lo stress cronico  può influire negativamente sulla salute generale. Pratiche come yoga, meditazione o attività creative  possono migliorare il benessere psicofisico. Conclusioni Essere consapevoli dei fattori di rischio  per il cancro al seno è il primo passo verso la prevenzione . Sebbene non sia possibile eliminare completamente il rischio, adottare uno stile di vita sano , sottoporsi a controlli regolari  e prestare attenzione ai segnali del proprio corpo  può fare una grande differenza. Prendersi cura di sé significa anche informarsi e agire tempestivamente .Per ulteriori informazioni, consulta il tuo medico o uno specialista in senologia . Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • CHIRURGIA SENOLOGICA: QUANDO E' NECESSARIA E COSA ASPETTARSI DALL'INTERVENTO

    La chirurgia senologica rappresenta una delle principali opzioni terapeutiche per il trattamento del cancro al seno . A seconda dello stadio della malattia e delle caratteristiche del tumore, il medico può raccomandare diversi tipi di intervento. In questo articolo esploreremo quando la chirurgia è necessaria, le diverse opzioni disponibili e cosa aspettarsi prima, durante e dopo l'operazione. Quando È Necessaria la Chirurgia Senologica? L'intervento chirurgico è generalmente indicato nei seguenti casi: Diagnosi di tumore maligno alla mammella. Necessità di rimuovere lesioni benigne di grandi dimensioni o lesioni dubbie a rischio di trasformazione maligna. Rimozione di linfonodi ascellari per valutare la diffusione del tumore. Scelta preventiva in pazienti con mutazioni genetiche ad alto rischio (BRCA1, BRCA2). Tipologie di Chirurgia Senologica A seconda della localizzazione e della gravità della malattia, si possono distinguere diversi tipi di intervento. 1. Chirurgia conservativa (Nodulectomia o Quadrantectomia) Questo approccio mira a rimuovere solo la parte di tessuto mammario contenente il tumore, preservando il seno. È indicato per tumori di piccole dimensioni e generalmente associato a radioterapia post-operatoria . 2. Mastectomia totale Si tratta della rimozione completa della mammella e può essere: Semplice , se si asporta solo il tessuto mammario. Radicale , se vengono rimossi anche i linfonodi ascellari. Conservativa dell' areola-capezzolo o della cute , in cui si preservano il complesso areola-capezzolo e parte della pelle per una successiva ricostruzione. 3. Biopsia del Linfonodo Sentinella e Svuotamento Ascellare La biopsia del linfonodo sentinella viene eseguita per verificare la diffusione del tumore. Se il linfonodo è positivo, può essere necessario uno svuotamento linfonodale per rimuovere eventuali metastasi. 4. Chirurgia Ricostruttiva del Seno Dopo una mastectomia, è possibile effettuare un intervento di ricostruzione mammaria , che può avvenire immediatamente o in un secondo momento. Questa procedura può prevedere l'uso di protesi mammarie o tessuto autologo (lembi) . Come prepararti all'Intervento Esami Pre-Operatori Prima dell'intervento, il paziente deve sottoporsi a una serie di esami, tra cui: Analisi del sangue . Elettrocardiogramma . Ecografia, mammografia o risonanza magnetica del seno. Valutazione anestesiologica . Indicazioni Pre-Operatorie Sospendere farmaci anticoagulanti se indicati dal medico. Digiunare nelle ore precedenti l'intervento. Seguire altre indicazioni pre-operatorie fornite dall'équipe medica. Cosa Aspettarsi Dopo l'Intervento Effetti Collaterali e Recupero Il tempo di recupero dipende dal tipo di intervento: Possibile dolore e gonfiore nella zona operata. Presenza di drenaggi chirurgici , rimossi nei giorni successivi. Limitazioni nei movimenti del braccio , per alcuni giorni in caso di svuotamento ascellare. Necessità di terapie complementari, come chemioterapia, radioterapia o terapia ormonale . Conclusione La chirurgia senologica è una tappa fondamentale nel trattamento del tumore al seno. Grazie ai progressi della medicina, oggi è possibile adottare approcci meno invasivi e più mirati, con un impatto positivo sulla qualità della vita dei pazienti. È essenziale affidarsi a un team specializzato per una gestione personalizzata del percorso terapeutico. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

  • BIOPSIA AL SENO: COME SI ESEGUE E COSA SIGNIFICA IL RISULTATO

    La biopsia del seno è un esame diagnostico fondamentale per individuare eventuali anomalie nel tessuto mammario. Questo procedimento permette di stabilire la natura di un nodulo o di altre alterazioni riscontrate durante una mammografia o un'ecografia. Scopriamo insieme come si esegue e cosa significano i risultati. Cos'è la biopsia al seno? La biopsia del seno è un test medico che prevede il prelievo di un piccolo campione di tessuto mammario per l'analisi in laboratorio. L'obiettivo è identificare eventuali cellule tumorali o benigne o altre anomalie. Quando è necessaria una biopsia mammaria? Il medico può raccomandare una biopsia del seno nei seguenti casi: Presenza di un nodulo sospetto o dubbio individuato tramite autopalpazione o imaging diagnostico. Alterazioni visibili in mammografia o risonanza magnetica . Cambiamenti nella forma o nella consistenza del seno. Secrezioni anomale dal capezzolo o cambiamenti nella pelle della mammella. Tipologie di Biopsia del Seno A seconda della posizione e della dimensione della lesione, il medico può scegliere tra diversi tipi di biopsia. 1. Biopsia con ago sottile (FNA – aspirazione con ago sottile) Questa tecnica utilizza un ago molto sottile per prelevare un campione di cellule. Viene spesso impiegata per analizzare cisti, linfonodi o piccoli noduli. 2. Biopsia con Ago Grosso (Core Needle Biopsy – CNB) Utilizza un ago più grande rispetto alla FNA per prelevare piccoli cilindri di tessuto. Questo metodo fornisce informazioni più dettagliate rispetto alla biopsia con ago sottile. 3. Biopsia stereotassica Si esegue con guida mammografica ed è indicata per lesioni non palpabili ma visibili attraverso l'imaging e prevede il prelievo di più frammenti di tessuto. 4. Biopsia con Guida Ecografica Questa tecnica viene utilizzata per prelevare campioni da aree individuate con ecografia mammaria . 5. Biopsia Chirurgica (Escissionale o Incisionale) Se gli altri metodi non sono sufficienti, il medico può optare per una rimozione parziale o totale della lesione tramite intervento chirurgico. Come si svolge una biopsia del seno? Fase Preparatoria Prima dell'esame, il medico potrebbe richiedere la sospensione temporanea di alcuni farmaci, come anticoagulanti. Procedura Anestesia locale o generale , a seconda del tipo di biopsia. Inserimento dell'ago o incisione chirurgica per prelevare il campione. Controllo post-procedura per evitare sanguinamenti o complicazioni. Analisi del campione in laboratorio per determinare la presenza di cellule anomale. Cosa Significano i Risultati della Biopsia? Dopo l'analisi istologica, il referto può indicare: Tessuto normale : nessuna anomalia rilevata. Lesione benigna : ad esempio fibroadenoma o cisti. Atipie cellulari : alterazioni che potrebbero necessitare di ulteriori accertamenti. Cellule tumorali : in caso di cancro, si definisce il tipo, il grado e lo stadio del tumore. Cosa Fare Dopo Una Biopsia Del Seno? Possibili effetti collaterali Dopo l'esame, possono verificarsi: Dolore locale e gonfiore , generalmente lievi. Ematomi o sanguinamenti , rari ma possibili. Infezioni , prevenibili con adeguata igiene e medicazioni. Trattamento e strategie di prevenzione Se la biopsia conferma la presenza di tumore al seno , il medico valuterà il trattamento più adeguato, tra cui: Chirurgia Radioterapia Chemioterapia Terapia ormonale Conclusione La biopsia del seno è un esame diagnostico essenziale per identificare eventuali patologie mammarie. Grazie alle moderne tecniche di prelievo e analisi, è possibile ottenere una diagnosi accurata e intervenire tempestivamente in caso di necessità. Per qualsiasi dubbio sul sintomo sospetto, è fondamentale consultare uno specialista. Autrice:  Isabella Radino -Digital Writer Superv. Scientifica: Dott. Alexios Thodas, Direttore dell' U.O.C . di Chirurgia Senologica - IRCCS CROB Rionero in Vulture (PZ)

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